Piroscafo ANDREA GRITTI
Andrea Gritti ? Chi è costui,direbbe un noto personaggio Manzoniano.
Soltanto il 77° Doge di Venezia al quale venne dedicata una delle più moderne
motonavi di costruzione immediatamente pre-bellica.
Varata nel 1939 per conto della SIDARMA di Fiume,una delle più antiche compagnie
di navigazione nazionali,aveva una stazza lorda di 6338 t. ed una portata utile di 10320 t.
Il motore diesel da 4800 CA,di nuova concezione,consentiva una velocità di esercizio di 14,5 nodi, che insieme con le moderne attrezzature per il carico ne facevano una nave estremamente affidabile,
motivo per il quale venne requisita dalla R.Marina il 21 Agosto 1940.
Alla mezzanotte del 1° Settembre 1941,in convoglio con i mercantili BARBARO,RIALTO,
VENIER e PISANI,tutti della Sidarma ad eccezione del Rialto che apparteneva alla SA Italia,salpò da Napoli alla volta di Tripoli con la scorta dei CCTT Da Recco (C°Scorta),Freccia,Folgore,Dardo
e Strale. Per quel viaggio era stata scelta una rotta a levante della massima autonomia delle forze
aeree di Malta (160 miglia) e quindi,appena uscite dallo stretto di Messina,tutte le unità in mare
si disposero in formazione in accordo alle istruzioni impartite dal Comando Marina.
Nonostante le precauzioni,quando il convoglio Gritti era ancora in acque a rischio,subito fecero
la loro comparsa gli aereosiluranti basati a Malta contro i quali,sciaguratamente,non fu possibile
opporre contrasto dacchè la nostra scorta aerea aveva mollato il convoglio al far del buio.
Un altro fattore concomitante fu il ritardo di tre ore che il convoglio aveva accumulato per una
larga accostata effettuata nel corso della navigazione fra Napoli e Messina,ritardo che naturalmente
andò ad incidere in misura determinante sulle possibilità di intercettazione da parte inglese.
Troppi fattori concomitanti ed anomali finiranno per pesare drammaticamente sulle vicende
delle nostre forze nel prosieguo del conflitto,ma questo è un altro discorso.
Dalla sinistra della formazione,verso le 00.25 del 3 Settembre, si palesarono quindi gli aerei
inglesi determinati a far bottino e le prime unità ad incassare siluri furono il Gritti ed il Barbaro.
Quest’ultimo,colpito a poppa,rimase immobilizzato e successivamente rimorchiato e salvato,mentreil Gritti esplose letteralmente trascinando con sé 347 uomini dei 349 imbarcati,a causa della immediata deflagrazione delle munizioni caricate nella stiva colpita.
Per inciso sia il Barbaro sia il Pisani,erano stati già insieme in convoglio, la cui complessa operazione di scorta aveva poi portato, all’inizio di Luglio dell’anno precedente,alle vicende dello scontro di Punta Stilo.
Nonostante la pronta reazione delle armi antiaeree della formazione, e le rapide manovre evasive
delle navi,non ci fu verso di evitare i lanci degli aerei inglesi.
………..”Subito dopo,poco lontano dall’origine di detto fuoco (ndr…antiaereo),si verifica sul
Mare una violenta esplosione accompagnata da un’altissima ed ampia colonna di terrificante e vivido fumo rossastro con ricadenti scintille e sprazzi che determina un sinistro chiarore illuminante a giorno per circa tre minuti il mare e l’orizzonte annebbiati”……così descriverà
l’attacco il CF Martini,comandante militare del Barbaro, nella sua relazione finale al rientro a
Messina a rimorchio della RN Titano prontamente accorsa insieme con un altro piccolo rimorchiatore sulle acque della tragedia.
Constatata la drammatica perdita del Gritti ,corpo e beni,alle superstiti tre navi,non rimase altro
che riprendere la navigazione alla volta di Tripoli con le relative unità di scorta.
Fra le vittime del Gritti,vi fu il Sergente del 2° centro automobilistico,Filippo Giacomo Toselli,
classe 1905 di Cuneo.
Calata la calma sulle acque ricoperte da detriti d’ogni genere e da un velo di nafta,la mano
pietosa degli uomini scrisse un’altra tragica pagina della nostra storia.CLC Guglielmo Lepre (Etna)
Gruppo T.Prato , Anmi-MondovìBibliografia :
- Per non dimenticare di S.Marchisio Anmi-Mondovì
- USMM La Difesa del traffico coll’Africa Settentrionale Vol VI
- USMM Navi mercantili perdute.
- www.grupsom.com per altri riferimenti storico-fotografici